Mettersi in gioco: questa è la (di)sfida del bracciale di Treia

    03.08.12

    Una settimana ricca di eventi in terra marchigiana per assistere all’originale Disfida del Bracciale di Treia (Macerata).

    Questa manifestazione si articola in cinque giornate da domenica 28 luglio a domenica 5 agosto e che si concluderanno con le finali della XXXIV edizione della Disfida.

    In questa occasione la città indossa i suoi antichi costumi e colori, diversi per ogni quartiere, e scende in campo con il “gioco del pallone col bracciale”, celebre gioco classico degli italiani del Cinquecento.

    Attualmente questa manifestazione ludica prevede la presenza di squadre composte da tre elementi (un battitore, un terzino e una spalla) e da un personaggio indispensabile: il mandarino. Questo membro ha il compito di lanciare (con precisione millimetrica) la palla al battitore quando prende la rincorsa dal trampolino per la battuta.

    Ad una certa distanza, infatti, vengono posizionati due tavolati leggermente inclinati; il giocatore che lancia la palla si tiene in alto con la destra armata di un cerchio di legno a punte e mentre un altro della sua stessa squadra gli lancia la palla, egli le corre in contro aumentando così la potenza del colpo.
    Il gioco si articola in frazioni, dette trampolini, e vince la sfida la squadra che arriva prima a quattro quindici (ovvero vince quattro frazioni).

    La descrizione delle regole del gioco ha una paternità letteraria di elevato rilievo: proprio Johan Wolfgang Goethe ne descrisse un incontro nel suo celebre romanzo Viaggio in Italia (1786), narrando la partita a cui aveva assistito a Verona tra due squadre di giovani nobili veronesi e vicentini.

    Il Comune di Treia e l’Ente Disfida del Bracciale hanno l’obiettivo comune di tramandare questo gioco tradizionale e dargli anche una dimensione moderna attraverso uno slogan che è un messaggio positivo per i giovani: “Mettersi in gioco”, puntare sul proprio talento senza mai dimenticare che sono costanza e impegno a fare la differenza.