Nato tra le case e i cortili dell’Asia meridionale, il Carrom è un gioco di abilità che unisce generazioni e culture. Basta un tavolino, qualche sedia e un gruppo di amici: sul tavoliere di legno levigato, le pedine colorate danzano leggere, sospinte dallo striker, un disco battente che si colpisce con le dita. L’obiettivo è semplice: imbucare le proprie pedine prima dell’avversario, ma la precisione del gesto richiede pazienza, equilibrio e concentrazione!
È un gioco per tutte le età, accessibile e insieme raffinato, che sa essere conviviale o competitivo, capace di trasformare una pausa domestica in un momento di festa. In India, Sri Lanka e Bangladesh si gioca nei caffè, nei cortili e nei circoli sociali: il Carrom board diventa il fulcro della conversazione, dello scambio e del tempo condiviso.
Oggi il Carrom si è diffuso in tutto il mondo, grazie alle comunità migranti e agli appassionati che ne hanno riconosciuto il valore educativo e relazionale. In Italia è praticato anche a livello agonistico sotto la guida della Federazione Italiana Carrom, che partecipa ai campionati europei e mondiali. Ma, al di là della competizione, resta un gesto universale: un colpo di dito che unisce precisione e leggerezza, mente e corpo, gioco e incontro.
Le origini del Carrom si perdono tra leggenda e storia. Alcuni lo fanno risalire a tempi antichissimi, diffuso tra Medio Oriente, India, Birmania e Tibet; altri raccontano che il termine derivi da Karambal, una pianta indiana e indonesiana dal frutto rosso, la carambola, che avrebbe ispirato anche la parola “carambola” del biliardo europeo. C’è chi narra persino di un Mozart campione di Carrom o di un Buddha che amava meditare davanti a un tavoliere di gioco.
Ciò che è certo è che l’India è la patria moderna del Carrom. Qui nel 1956 nacque la All India Carrom Federation, che codificò per la prima volta le regole ufficiali. Grazie al lavoro del visionario Bangaru B. Babu, nel 1988 fu fondata la International Carrom Federation, oggi attiva in quasi tutti i continenti.
In Europa i primi paesi a raccogliere il testimone furono Germania e Svizzera; l’Italia ospitò più volte la Eurocup, e dal 2019 la presidenza della Confederazione Europea è affidata all’italiana Elisa Zucchiatti.
In Asia il Carrom è parte della vita quotidiana: si gioca nei caffè di Calcutta e Colombo, nei mercati del Kerala, nei terrazzi durante il Diwali o nelle pause di lavoro. È un rituale domestico, simbolo di uguaglianza e incontro, oggi diffuso in oltre venti paesi del mondo.
Info
Il tavoliere, detto Carrom board, è una superficie quadrata in legno perfettamente levigata, con quattro buche agli angoli. Le pedine (carrom men) sono 19 dischi piatti di legno o plastica: nove scure, nove chiare e una rossa, la regina, che vale punti speciali. Lo striker, disco più grande e pesante, serve per colpire le pedine e mandarle in buca.
Per farle scivolare agevolmente si usa una polvere finissima, spesso di acido borico o fecola di patate. Bastano un tavolino stabile e quattro sedie per ricreare ovunque l’atmosfera del gioco, sia in un salotto di famiglia sia in una piazza di paese.
In India e in Sri Lanka il Carrom è spesso parte delle serate familiari o delle feste di quartiere. Durante il periodo del Diwali (la festa delle luci) o del Pongal (festa del raccolto), i tavoli vengono tirati fuori nelle corti e nei terrazzi: giocare insieme è considerato di buon auspicio per rafforzare i legami familiari e iniziare l’anno con armonia e fortuna.
In alcuni villaggi tamil, le partite di Carrom accompagnano i momenti di riposo dei lavoratori agricoli, con tornei informali organizzati nei mesi di fine raccolto.
Il Carrom può essere giocato in due o in quattro, a squadre o in singolo. Tradizionalmente molto diffuso tra gli uomini nei circoli sociali asiatici, oggi è praticato in modo paritario da donne, uomini, bambini e anziani. La semplicità delle regole e l’assenza di sforzo fisico ne fanno un gioco inclusivo, che favorisce la concentrazione e la collaborazione.
Nei tornei internazionali, come i Campionati Mondiali di Carrom, partecipano atleti e atlete di ogni età provenienti da oltre venti paesi. Ma, che sia giocato per puro divertimento o a livello competitivo, il Carrom resta soprattutto un rito sociale: un gioco che costruisce comunità, promuove l’incontro e trasforma la lentezza in arte.
Il calendario di attività annuale si può trovare al link: https://www.carromitaly.com/calendario-eventi/